Lettera aperta Al Governo Federale della Germania Data: luglio 2025

Noi, un gruppo di attiviste e attivisti per i diritti umani, membri di movimenti di protesta, organizzazioni civili, associazioni e membri della diaspora afghana, esprimiamo la nostra profonda preoccupazione in merito a due iniziative simultanee intraprese dal Governo tedesco:

1. L’intenzione di normalizzare le relazioni politiche con i talebani

2. La pianificazione del rimpatrio forzato di richiedenti asilo afghani

Queste misure sono in palese contraddizione con i principi fondamentali dei diritti umani, con gli obblighi internazionali della Germania e con la responsabilità morale verso le vittime di violenza e repressione.

Talebani: violatori sistematici dei diritti umani e responsabili di apartheid di genere

I talebani hanno istituito in Afghanistan un sistema basato sul terrore, sulla discriminazione etnica e sull’apartheid di genere. Le donne e le ragazze sono sistematicamente private dell’istruzione, del lavoro, dei servizi sanitari e delle libertà fondamentali. Le minoranze etniche e religiose sono soggette a repressione, arresti arbitrari, discriminazioni e eliminazioni fisiche. La società civile, i media e le istituzioni indipendenti sono stati completamente smantellati.

Queste realtà sono documentate in rapporti ufficiali delle Nazioni Unite, Human Rights Watch, Amnesty International e altre organizzazioni autorevoli. In base all’Articolo 7 dello Statuto di Roma (Crimini contro l’umanità), alla Convenzione sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione contro le donne (CEDAW), al Patto internazionale sui diritti civili e politici, e alle Risoluzioni 1325, 2467 e 2493 del Consiglio di Sicurezza dell’ONU su donne, pace e sicurezza, ogni forma di interazione politica con i talebani rappresenta una violazione degli obblighi internazionali degli Stati.

Deportazioni: ritorno al pericolo

Nel contesto attuale, in cui i talebani esercitano un controllo totale e violento sull’Afghanistan, il rimpatrio forzato dei richiedenti asilo costituisce una chiara violazione del principio di non-refoulement sancito dalla Convenzione di Ginevra del 1951 e dal diritto umanitario internazionale. Queste persone, se rimpatriate, rischiano gravi minacce, torture, detenzioni arbitrarie o sparizioni forzate.

Le nostre richieste concrete al Governo tedesco:

1. Interruzione completa del processo di normalizzazione delle relazioni politiche e diplomatiche con i talebani

2. Revoca immediata della decisione di rimpatriare i richiedenti asilo afghani

3. Condizionamento chiaro e trasparente di ogni forma di aiuto umanitario o allo sviluppo al rispetto dei diritti umani

4. Sostegno efficace alle donne, alle ragazze, alle minoranze e alla società civile afghana

5. Impegno per avviare procedimenti di responsabilità giuridica nei confronti dei leader talebani davanti a tribunali internazionali, per crimini contro l’umanità e apartheid di genere

Ci aspettiamo che il Governo tedesco assuma una posizione chiara, indipendente e fermamente impegnata nella difesa dei diritti umani, schierandosi accanto al popolo afghano e rifiutando ogni atto che possa anche solo implicitamente legittimare il regime talebano.

Firmatarie e firmatari:
Un collettivo di attiviste/i per i diritti umani, movimenti di protesta, organizzazioni civiche, membri della diaspora afghana e associazioni internazionali

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