L’attacco terroristico dei Talebani all’Università di Kabul, 2 novembre 2020

L’attacco terroristico dei Talebani all’Università di Kabul
– 2 novembre 2020 (12 Aqrab 1399)

Il 2 novembre 2020, corrispondente al 12 di Aqrab 1399 nel calendario solare afghano, l’Università di Kabul è stata teatro di uno degli attacchi più brutali nella storia recente dell’Afghanistan. Tre uomini armati, vestiti con uniformi delle forze di sicurezza, sono entrati nell’università dopo un’esplosione al cancello principale e hanno aperto il fuoco contro studenti e insegnanti.

Intorno alle 10:00 del mattino, gli assalitori hanno preso d’assalto l’edificio della Facoltà di Diritto e Scienze Politiche, dove si trovava la maggior parte delle vittime. Armati di kalashnikov e granate a mano, hanno sparato in modo indiscriminato contro chiunque incontrassero.

Secondo le testimonianze dei sopravvissuti e i rapporti medici, molti studenti sono stati colpiti alle spalle mentre cercavano di fuggire. I corpi di diversi giovani sono stati trovati nelle aule e nei corridoi, a faccia in giù, segno evidente che erano stati uccisi durante la fuga.

> “Eravamo in classe quando abbiamo sentito gli spari. Il professore ci ha detto di restare calmi, ma poi abbiamo sentito urla. Quando siamo scappati, ho visto i miei amici cadere uno dopo l’altro, colpiti da dietro.”
— Studente della Facoltà di Diritto,

Medici dell’ospedale Aliabad di Kabul hanno riferito che la maggior parte delle ferite erano nella parte posteriore della testa o della schiena, segno che gli studenti erano stati colpiti mentre fuggivano.

Gli analisti della sicurezza hanno sottolineato che il modo in cui è stato condotto l’attacco mostra chiaramente che l’obiettivo non era militare, ma un massacro ideologico contro i giovani istruiti.

> “Sparare alle persone da dietro non è un atto di combattimento, è odio puro. Le vittime non erano nemici: erano simboli di conoscenza e del futuro del Paese.”
— Analista di sicurezza, Reuters

Tra le oltre 20–35 vittime, c’erano ragazze e ragazzi tra i 18 e i 25 anni, studenti di giurisprudenza, amministrazione ed economia. Molti provenivano da diverse province dell’Afghanistan e si erano trasferiti a Kabul per studiare. Alcune studentesse furono uccise mentre cercavano di aiutare i loro compagni feriti.

Il giorno seguente, le immagini dei libri, delle penne e delle scarpe insanguinate degli studenti si diffusero sui social media. La frase «Hanno ucciso la mia penna, ma non il mio pensiero» divenne il simbolo della protesta e della resistenza.

All’interno dell’Università di Kabul, un’aula commemorativa è stata dedicata alle vittime del 12 di Aqrab 1399 (2 novembre 2020), come segno di memoria e di impegno verso la conoscenza.

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