Nonostante tutto ciò che accade oggi in Afghanistan, è chiaro che sono in corso gravi crimini contro l’umanità. Tuttavia, persone come Cheryl Benard, moglie di Zalmay Khalilzad, cercano di giustificare i talebani scrivendo articoli sui social media. Recentemente ha affermato di essere stata in Afghanistan e di aver visto che non esistono obblighi di indossare il velo o la necessità della presenza di un accompagnatore maschile per le donne, e che le ragazze possono frequentare scuole private.
Ho visto un’intervista in cui ripeteva continuamente: «Io sento così», «Questa è la mia percezione». Ha detto di pensare che se gli afgani tornassero nel loro Paese, i talebani non farebbero loro del male. Le chiedo: nel 2021, quando suo marito era il principale negoziatore con i talebani, avete preso decisioni sul destino di 40 milioni di persone solo basandovi su queste sensazioni? Avete ignorato i crimini commessi nelle aree abitate dagli Hazara? Non avete percepito l’odore del sangue dei figli degli Hazara vittime di genocidio? Avete sentito o indagato sui massacri di Tagiki e Uzbeki da parte dei talebani? Considerate una donna che vende verdure con un carretto a mano un simbolo della partecipazione femminile nel commercio?
Siete mai andata nelle prigioni dei talebani per ascoltare le voci delle ragazze torturate e le storie delle violenze subite?
Quando attraversavate le vie lussuose di Kabul con la vostra macchina di lusso, siete mai scesa per chiedere a una ragazza adolescente, privata della scuola per quattro anni, come si sente? E quelle scuole private che dite esistere, sono realmente accessibili?
Purtroppo in Afghanistan non c’è libertà di espressione e molti crimini dei talebani restano nascosti, mentre alcuni, senza alcuna indagine, presentano all’esterno un inferno costruito dai talebani come se fosse un paradiso.
Razieh Ehsani – Giornalista
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