Noi, le organizzazioni della società civile, i movimenti di protesta e i gruppi per i diritti umani dell’Afghanistan firmatari, esprimiamo la nostra profonda preoccupazione e ferma opposizione alla recente decisione della Federazione Russa di riconoscere i Talebani come autorità governativa dell’Afghanistan. Questa decisione contraddice non solo i principi fondamentali dei diritti umani e della Carta delle Nazioni Unite, ma ignora anche la volontà e le sofferenze di milioni di cittadini afghani — in particolare donne, minoranze etniche e religiose, ex militari e personale della sicurezza, giornalisti e altre vittime sottoposte a gravi violazioni sotto il controllo dei Talebani.
Motivi principali della nostra opposizione:
I Talebani non rappresentano legittimamente il popolo afghano. Hanno preso il potere con la violenza e la coercizione, senza alcun processo legale o democratico, e continuano a evitare il dialogo pubblico, il coinvolgimento della società civile e l’organizzazione di elezioni.
Le donne e le ragazze sono state sistematicamente private dell’istruzione, del lavoro, della partecipazione sociale e persino del diritto fondamentale alla libertà di movimento. Ciò costituisce un chiaro caso di apartheid di genere secondo il diritto internazionale.
Gli ex membri delle forze armate, gli agenti di polizia, i dipendenti pubblici e le forze di sicurezza hanno affrontato detenzioni arbitrarie, torture, minacce e, in alcuni casi, esecuzioni.
Giornalisti, attivisti della società civile e difensori dei diritti umani sono sotto sorveglianza costante, censura e persecuzione — molti sono stati imprigionati o costretti a fuggire. I media indipendenti sono quasi completamente scomparsi.
Riconoscere i Talebani senza condizioni relative ai diritti umani o riforme autentiche equivale a legittimare la violenza e ad abbandonare i principi fondamentali di giustizia e dignità umana.
Gravi conseguenze di questa decisione:
Potrebbe incoraggiare altri Stati a normalizzare le relazioni con i Talebani senza richiedere responsabilità o riforme.
Aumenta il rischio di ulteriori repressioni, soprattutto contro donne, minoranze e voci dissidenti.
Erode ulteriormente la fiducia del popolo afghano nelle norme internazionali e nel sistema globale dei diritti umani.
Inoltre, formalizzando le relazioni e firmando accordi con i Talebani, esiste un reale pericolo che altri governi inizino a considerare l’Afghanistan come un “paese sicuro”, mettendo seriamente a rischio le procedure di asilo di migliaia di rifugiati afghani — con la possibilità di respingimenti forzati, chiusura dei casi e rigetto di prove credibili di violenze, discriminazioni e minacce.
Il nostro appello:
Chiediamo rispettosamente al Governo della Federazione Russa di:
Riconsiderare la sua decisione di riconoscere i Talebani; Riconoscere le sofferenze del popolo afghano e delle vittime di questa struttura repressiva; E, invece di sostenere un gruppo che viola i diritti umani, unirsi agli sforzi internazionali per la pace, la giustizia e un futuro inclusivo e umano per l’Afghanistan — un futuro in cui donne, giornalisti, ex funzionari, rifugiati e minoranze non vengano cancellati, ma valorizzati. Chiediamo inoltre alla comunità internazionale, alle Nazioni Unite, all’Unione Europea e ai governi regionali di rispondere con decisione, chiarezza e un approccio basato sui diritti — per rifiutare qualsiasi legittimazione politica dei Talebani e per sostenere fermamente il popolo afghano.
Firmato: Organizzazioni della Società Civile Afghana, Gruppi per i Diritti Umani e Movimenti di Protesta
Data: